La durata del soleggiamento è definita dal World Meteorological Organisation (WMO) come il lasso di tempo durante il quale la radiazione solare diretta supera il livello di 120 W/m², e viene solitamente misurata in ore.
Tradizionalmente la durata del soleggiamento viene monitorata utilizzando un registratore Campbell-Stokes, nel quale una sfera di vetro agisce da lente di focus per il sole su di un foglio di carta marcato e lo brucia durante il soleggiamento; il sistema, per quanto funzionante, presenta degli svantaggi: l'entità delle bruciature dipende molto dal materiale e dal grado di umidità della carta (ad esempio a seguito di una pioggia) e la stessa deve essere cambiata ogni giorno, le bruciature devono essere analizzate manualmente ed i risultati sono suscettibili ad interpretazioni soggettive.
Le agenzie Meteorologiche hanno la necessità di automatizzare questo processo riducendo allo stesso tempo la variabilità dei risultati; una soluzione molto precisa è quelle dell'utilizzo di un Inseguitore Solare e di un Pireliometro, ma può risultare molto costo.
La durata del soleggiamento è di primario interesse per queste agenzie, così come per enti promotori di località turistiche per fornire ai turisti informazioni riguardanti il numero di ore soleggiate al giorno; questo dato risulta però di interesse anche per SPA e cliniche, o in agricoltura dove sapere l'esatto numero di ore di soleggiamento aiuta per le previsioni di resa del raccolto.
Per questi motivi Kipp & Zonen ha sviluppato il Sensore di Eliofania CSD3, progettato per un utilizzo continuo in ambienti esterni, facile da installare e manutenere. Ad oggi il sensore CSD3 è in dotazione di molte reti meteo nazionali, in Europa e altrove.
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